sabato 18 aprile 2020

TOTO', P.P.P. E ALTRE PINZILLACCHERE

Viene spontaneo chiedersi cosa avrebbero detto oggi due personaggi come Totò e Pier Paolo Pasolini, due grandi che, se non si capivano, s'intendevano. 

Non si capivano perché entrambi sapevano bene quanta imbecillità ci potesse essere nelle espressioni: "io ti capisco". Nella ragione data ai fessi. 
Totò lo ha sempre ribadito: "...E che... so' fesso io?". 
No, non si capivano ma s'intendevano, intendevano cioè i loro intenti, la loro arte, l'irrimediabile e "straziante bellezza del creato" (da "Le Nuvole").

Cosa avrebbero detto di tutti costoro che fanno passerella in tv dicendo di aver capito tutto, solo per essere smentiti 48 ore dopo?

Totò avrebbe detto: "Ma ... mi faaaccciia il piacere, mi faccia. Si qualifichi, chi è lei...  A sì, mi rifaaacciiia il piacere. S'informi e cambi i suoi modi che sono interurbani!" 

E P.P.P.? Avrebbe denunciato con meticoloso puntiglio l'ignoranza di queste vedette da 4 soldi di politici, esperti e funzionari.
Uomo odioso al potere P.P.P., con la sua memoria pronta a scandagliare il tempo. Memoria sagace e sapiente, in grado di dare sapore alla vita, una vita che vogliono negarci.

Uomo odioso al potere P.P.P,  con la sua capacità di scorgere le varie sfumature della violenza. Invito a rivedere il film di Abel Ferrara dove W. Defoe interpreta in modo impressionante P.P.P. e ricostruisce in una intervista il suo pensiero sulla violenza.

Ne sentiamo la mancanza di questi due persone. Ma la dimensione sapienziale usa la memoria come grande facoltà. 
Non ascoltiamo il chiacchiericcio che ci circonda. 
Leggiamo P.P.P. o ascoltiamolo in qualche registrazione. Guardiamo Totò magari in "Uccellacci e uccellini" o ne " "Le Nuvole" (episodio del "Capriccio all'italiana").
E domandiamoci cosa avrebbero detto e fatto. 
Proviamoci.

Straf.

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