giovedì 19 settembre 2019

RECENSIONE: AVER CURA DI SE


di Luigina Mortari
Raffaello Cortina Editori, 2019.


E' un libro prezioso, e non solo perché è colto e intelligente ma perchè è "astuto".
Di primo acchito il termine astuto può generare perplessità e riserve: l'astuzia è spesso considerata una qualità  se non proprio negativa  almeno ambigua.
Esiste però un'astuzia dovuta alla perizia, alla pratica; vi ricordate il "praticante" di cui ho parlato nel dialogo ovvero colui che sa "guidare" le navi in fondali bassi e pericolosi?

L'astuzia dovuta alla perizia non è l'astuzia a buon mercato del furbacchione,   ma è quella dove alle parole corrispondono  saggezza e metodo.
Uso volontariamente questa accoppiat, saggezza e metodo, molto usata nel buddismo tibetano, che sta ad indicare un maturo equilibrio.
Un maturo equilibrio tra maschile e femminile, tra direzioni introverse (cura di sé) ed estroverse (cura degli altri), e molto altro ancora. 

E' un testo "accademico" ma non d'accademia fine a se stessa, è invece un libro di trasmissione, di educazione nel senso letterale del termine; ci porta fuori da quei bassi fondali dove spesso una vita "ineducata" ci ha portato.
L’autrice non usa il termine "pratiche sapienziali" ma “pratiche noetiche” e “pratiche spirituali".  Analogie e differenze tra questi termini si chiariranno nel prosieguo.

Per ora posso solo consigliarlo come primo testo per le basi metodologiche del  nostro percorso sapienziale.
Buona lettura.


Straf.

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