giovedì 19 settembre 2019

RECENSIONE: LA MENTE ILLUMINATA


di Culadasa
Mondadori 2019

E' un libro eccezionale, raro, che vale tanto oro quanto pesa.

Dietro il nome buddista di Culadasa si cela un personaggio davvero incredibile, al secolo John Yates, ex professore (sino al 1996 ora in pensione) di neuroscienze
Oltre a questa materia si è impegnato per lungo tempo alla formazione sanitaria multidisciplinare.

Per oltre quarant'anni si è dedicato a varie forme di meditazione e ricerca spirituale. Attualmente si dedica all'insegnamento della meditazione.

Matthew Immerlt, professore di sociologia e Jeremy Graves, dottore in letteratura, entrambi allievi di Culadasa durante il percorso della meditazione hanno contribuito alla stesura del testo.
In questo libro Culadasa ci accompagna passo per passo nella meditazione (Vipassana) della scuola buddista Theravada per avere il dominio della mente.

La descrizione  è precisa e meticolosa; usando l'immagine dell'uomo che cerca  di domare l'elefante  descrive tutti i dieci livelli del percorso.
A ogni livello la situazione cambia, cambia il rapporto tra l'uomo e l'elefante, tra l'uomo e la scimmia, l'uomo ed il coniglio, l'uomo e le fiamme e così via. Ogni figura ha un suo significato e ci permette di valutare i nostri progressi.

E' un libro imponente: oltre cinquecento pagine, tutte preziose, ricche di  descrizioni, analisi, disegni, note, appendici, dizionario, etc.
E' un Libro  di cui si sentiva la necessità per contrastare la moderna mania della meditazione a buon mercato, dei piccoli trucchi e altre banalità.

No, dice Culadasa, il percorso necessita di impegno costanza e metodo.  
Quarant'anni di pratica e studio sono una buona credenziale.
E' un testo fondamentale e irrinunciabile per chi è sul cammino della meditazione e delle pratiche spirituali.

Eppure… eppure anche un libro così ricco non è immune, non dico di difetti ma da alcune piccole imprecisioni: molto tecnico e accurato, ti insegna a praticare la meditazione ma non ad amarla.

Si è trattato di una precisa scelta, è ovvio; gli autori hanno optato per tale impostazione, rimarcata anche da una scrittura chiara e dettagliata.
E' però necessario integrare. Bisogna amare per  praticare; lo spirito scientifico è utile ma alle volte può risultare arido (non dico però che il libro sia arido, tutt'altro).

Praticando questo libro (perché è un libro che si pratica non si legge) ho avuto voglia di rileggere e gustare gli autori che mi hanno fatto amare la meditazione, autori come John Blofeld e come Thich Nhat Hanh. Si tratta  certo di autori di scuola diversa che pur conoscendo la tradizione Theravada abbracciano la visione Mahayana.
Insomma è po' come alle elementari: al sussidiario bisogna affiancare un libro di lettura.

Non si può non amare un personaggio come John Blofeld e la  sua vita avventurosa, ed il suo libro La via della Saggezza è un testo anch'esso prezioso.
Di Thay, il grande maestro vietnamita, autore di dozzine di libri e famoso in tutto il mondo, non si può che avere una sana venerazione.
Tra le dozzine di libri Il miracolo della presenza mentale è quello che amo di più, ma ogni suo testo ha una fragranza particolare.
Ammetto che dopo una pratica/lettura così densa ho avuto anche bisogno di riprendere in mano la scrittura di quel poeta particolare che è stato Alan Watts e il suo La via dello Zen.

Nel libro di Culadasa si possono trovare anche altri piccoli limiti che tuttavia non ne invalidano il valore, anzi servono a ricordarci che anche un libro di oltre cinquecento pagine dense e ben documentate da autori che hanno dedicato la vita a tale pratica, non è immune da limiti, e questo è subordinato al fatto che il settore stesso è estremamente vasto e complesso.

E' il paradosso della meditazione; in fin dei conti cosa c'è di più semplice della meditazione, basta osservare il respiro! Eppure questa semplicità ci porta verso ciò che c'è di più complesso: la mente.
Questo ci deve indurre a diffidare di chi la fa "semplice-semplice" perché la semplicità è in rapporto stretto con la complessità.

Lo ribadisco: nel panorama attuale è un testo di enorme utilità.
Se le cinquecento pagine vi sembrano troppo scoraggianti si può iniziare da un altro libro di altrettanto valore, sperando che sia ancora reperibile: Amadeo Solé-Leris, La meditazione Buddista, Oscar Mondadori. Anch'esso è un testo della tradizione Theravada e spiega in modo dettagliato il percorso della Vipassana e di altre pratiche.
Contiene anche una rassegna tematica di maestri contemporanei di meditazione tra cui il grande maestro birmano U Ba Khin.
Tornerò comunque sull'argomento meditazioni e  libri.
Per adesso l'invito è … ovvio:  meditate gente... meditate.

Straf.


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