martedì 3 dicembre 2019

IL "PALLARO" , L'AMORE UNIVERSALE E MOZI


Fra le persone "tossiche" abbiamo incontrato il pallaro (vedi articolo).
Caratteristica del pallaro abbiamo appurato essere quella di millantare credito, in qualsiasi modo a poco prezzo.

Un modo semplice per ottenere un poco di attenzione è quello di farsi portavoce e sostenitore dell'amore universale.

Che c'è di male? Direte voi. 
In se nulla, se non fosse che dietro questa etichetta ci sia solitamente poco amore e poco universo.
In genere con la scusa dell’amore universale si cerca di spacciare altro.
Quello che si cerca di ottenere con questo marchio sono due cose che possono essere tra loro o in alternativa o in integrazione.

La prima è il cercare di guadagnarsi una legittimazione spirituale: una parvenza da guru votato al bene superiore, all'amore universale appunto.
Si usa un tono melenso, pieno di buonismo e  falsa tolleranza, ma che è destinato a cambiare alla prima difficoltà. Alla prima difficoltà, di solito una critica,  il tono cambia e diventa quello di una biscia a cui hanno pestato la coda.

La seconda  legittimazione che si cerca di ottenere è quella sessuale; è certamente meno pericolosa e un poco ingenua, ma c'è chi la  usa. E' una speranza statistica: predicando l'amore universale prima o poi qualcuna/o disposto al sesso si trova.

Nulla vieta di combinare le due cose: un po' di pseudo spiritualità e un po’ di sesso possono migliorare l’umore...
Naturalmente continuerete a domandarvi cosa vi sia di male in tutto ciò.  In sé, niente:  uno può usare le strategie che  vuole per tirare avanti.
Il punto è un altro.

Il punto è che dobbiamo imparare a riconoscere le persone tossiche, e i pallari alla lunga lo diventano.
Se diamo troppo credito ai pallari finiremo per berci un sacco di fesserie e finiremo in storie decisamente pesanti.

E l'amore universale è una bufala?
No, certo che no, ma se seguiamo i pallari lo diventa.
E quindi ?
La prenderò alla lontana proponendo un personaggio: Mo-tze.
Mo- tze? Chi era costui?

Mo- tze (o Mozi  479 -381 a.C. date presunte) è stato il primo antagonista di Confucio, e fondò una sua scuola, detta dei cavalieri erranti, scuola che creò un alternativa a Confucio, ancora più dura del  taoismo.

Mozi non condanna i principi fondamentali del confucianesimo, quali hsiao  (la pietà filiale) e jen  (la benevolenza, l’altruismo), ma ha la pretesa di estenderli.

Confucio sosteneva quella che viene considerata la regola aurea comune a tutte le religioni ovvero: non fare agli altri quello che non vuoi che sia fatto a te. Non solo, ma ne proponeva una versione attiva, ovvero: fai agli altri quello che vuoi che sia fatto a te.
Ma Mozi voleva andare oltre; tali principi infatti dovevano essere applicati in maniera universale senza gerarchie di sorta.
L'amore verso i genitori doveva essere rivolto non solo verso i propri genitori ma anche verso i genitori dei propri amici, e così via.
L'etica doveva uscire dal particolarismo per estendersi via via a tutto il genere umano.

Mozi e i suoi seguaci furono dei maestri di logica, e coniugarono etica, logica e spiritualità.
Sostenevano che  l'amore universale ha un suo fondamento nel nome stesso di uomo, inteso come genere umano.
Argomentava infatti così.

Uno può dirsi cavallerizzo se è in grado di cavalcare alcuni cavalli. Non è certo richiesto di dover cavalcare tutti i cavalli per dirsi cavallerizzo. Ma non è così per l'amore. Se si ama un essere umano ma se ne odia un altro, non si ama nessun essere umano. Per amare bisogna  essere in grado di amare tutti gli uomini.

Tosto, è vero?     
Tosto ma logico.
L'amore, universale o no, non è un principio astratto, ma qualcosa di concreto che va coniugato con costanza e impegno verso tutte le persone intorno a noi, per poter uscire dal nostro particolarismo, dal nostro egoismo.
E' una pratica per niente melensa; è dura ma è utile.

La teoria di Mozi sembra aver precorso, date le analogie,  quella dell'utilitarismo proposta dal filosofo Geremia Bentham.

L'ho presa alla lontana, è vero, sono andato in Cina ad oltre duemilacinquecento anni fa.
Spesso è necessario distanziarsi un po' per vedere meglio.

Avremo modo di ritornare a discorsi a noi più vicini come l'amore predicato da Gesù. Avremo modo di vedere  che la parabola del  buon samaritano è fra le  più fraintese.
Per adesso basta questo per difenderci dall'amore universale dei pallari e dalla loro tossicità.

Se ne incontriamo uno chiediamogli cosa fa concretamente per i propri genitori o per coloro che per età potrebbero esserlo.
E se non ci convince possiamo poi mandarlo a fan Mozi.


Straf


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