-->
Durante il periodo natalizio le persone si
mischiano e antichi amici e parenti vari riemergono come tanti zombi.
Fra questi riemerge puntuale il "pessimista contagioso".
Magari è stato invitato con il solito buon proposito: "è un peccato
che mi sia allontanato da Caio, in fondo è un bravo Cristo", ma la
ricomparsa del fantomatico Caio ci riporta subito alla dura realtà: mi sono
allontanato perché costui è un personaggio deleterio, quindi sì, in fondo sarà anche un
bravo Cristo, ma molto, mooolto in fondo.
Vediamo un po' meglio le caratteristiche tossiche
di codesto personaggio.
- E'
assolutamente privo di empatia.
- Essendo
privo di empatia non ascolta.
- Non
ascoltando parla sempre lui/lei,
quindi è logorroico/a.
- Parlando
sempre, di conseguenza vive nella convinzione che il mondo giri intorno a
lui/lei.
- E' ateo non
per ragioni filosofiche ma semplicemente perché se dio esistesse sarebbe
lui/lei.
- Essendo un
dio mancato pensa di sapere tutto.
- Pensando di
sapere tutto non ha mai né letto, né studiato nulla, pertanto non sa una
mazza e rientra nella categoria dei pallari all'ennesima potenza (vedi
articolo persone tossiche).
- Ma
soprattutto è un contagioso pessimista.
Perché queste persone sono così
tossiche e in genere riemergono nel periodo natalizio?
Nel periodo delle feste riaffiora lo stolto
imperativo: "sii felice e divertiti a tutti i costi".
Tale imperativo
fa emergere frustrazioni profonde più o meno a chiunque, ma codesti
personaggi sono diventati bravi ad usare le proprie frustrazioni come armi per
colpire gli altri, pertanto costoro riappaiono nella scena come antichi zombi.
Sono zombi astuti però.
La loro astuzia fa leva sul senso di colpa altrui,
i quali spesso, provano un senso di mal riposta compassione verso costoro e, per
espiare i propri peccati, reali o
presunti, li coinvolgono nelle loro attività.
Se avete già fatto i conti con il senso di
colpa forse avrete già imparato ad evitare codesti guasta-feste ma, essendo il
mondo assai vasto e, nelle vacanze,
molto interattivo, è assai probabile che vostro malgrado li incontriate.
Perché sono così deleteri?
Alle loro spalle è facile riderci sopra, è facile
sminuirli, è facile considerali dei bravi cristi e magari lo sono pure, ma la
loro presenza rimane comunque devastante; vediamo perché.
Il loro effetto devastante è il pessimismo
indotto.
Abbiamo visto che il praticante del "non
conforme" non si fa attrarre dalla polarità pessimismo / ottimismo.
Il non conforme pensa ed agisce al di fuori di
questa polarità che ci sottrae energia e consapevolezza.
La questione è qui diversa.
Il loro non è un vero e proprio pessimismo
manifesto, è più sottile.
Noi stiamo in mezzo agli altri per avere un mutuo
riconoscimento al di là delle cose che diciamo.
In una cena piacevole, dopo il terzo bicchiere di
buon Chianti, possiamo fare i discorsi più catastrofici di questo mondo, ma ciò
non ci porta ad essere pessimisti, tristi o irritabili, perché "sapienzialmente"
ci godiamo cena e compagnia.
La caratteristica di molta letteratura
sapienziale è proprio questa: la consapevolezza della presenza del dolore nel
mondo e la caducità dell'esistenza è un invito a godere della presenza altrui,
perché costoro sono ciò che la vita ci invia.
Sono preziosi ai nostri occhi
perché da loro veniamo riconosciuti e grazie a loro interagiamo con il mondo.
Non sarà un mondo perfetto ma è il "nostro mondo" e merita di essere
vissuto al meglio per quello che è.
I guasta-feste, con la loro mancanza di empatia,
la loro puntigliosità, la loro voglia di criticare tutto e tutti creano uno
stato di tensione, di disconoscimento. Questo meccanismo sottile ci induce ad
uno strano pessimismo, ad una irritabile tristezza difficile da colmare, tutto
ciò s'insinua in noi e ci induce allo sconforto e ad una perenne svalutazione
di tutto e tutti. Insomma ci hanno contagiato.
Quindi è importante imparare ad evitarli e in
mancanza di ciò a neutralizzarli.
Attenzione però.
Nell'evitamento non propongo un ostracismo di
costoro basato su quell'ipocrita imperativo "sii felice e divertiti a
tutti i costi".
Rimane cosa importante saper invitare anche le
persone spinose, è una sciocca ipocrisia
pensare di selezionare le persone con un criterio di improbabile senso
dell'allegria.
No, il punto è un altro.
Costoro ci irritano perché noi riconosciamo il
disagio che si portano dentro mentre loro lo negano attraverso un senso di
ingenua superiorità.
E allora che fare?
Antidoto omeopatico.
Quando costoro, inevitabilmente toccheranno il
discorso della decadenza dei nostri tempi, che è il peggiore di tutti i tempi,
ridimensionate la cosa.
La letteratura sapienziale egizia ci propone un
testo dove viene riportato un dialogo tra un suicida e il suo ba (anima).
Il protagonista è disperato perché l'antico
mondo, con le sue certezze religiose, è in profonda crisi e quindi vuole
suicidarsi per raggiungere la pace insieme agli dei.
L'anima fa notare che tale crisi dovrebbe
metterlo comunque in guardia anche verso i riti funebri e le credenze
ultraterrene e lo invita, pertanto, a
vivere la vita così come è.
Ascoltami dunque:
ecco, è bene
ascoltare per la gente.
Segui un giorno
felice!
Dimentica il
dolore!
Il disperato non ascolta la voce dell'anima, non
desiste dal suo proposito e si getta tra le fiamme.
Il testo è databile intorno al 2200 A.C. dunque
più di tremila anni fa, è quindi ben lontano da noi, eppure parla di crisi di
valori e fine di un’epoca.
Niente di nuovo sotto il sole direbbe il Qohelet, già ... in qualche modo è così.
Il senso di smarrimento è antico quanto l'uomo,
anche l'uomo più antico ha nostalgia di un periodo ancora più antico dove, a
suo dire, tutto era regolato in un modo armonico.
Il pessimismo sapienziale però funge da antidoto,
da rimedio omeopatico, la consapevolezza del dolore funge da stimolo a godersi
il sapore-sapere della vita.
Questa dimensione sapienziale usiamola per mettere
in riga costoro.
Se costoro nella loro arrogante ignoranza pensano
di trasmetterci qualcosa, calmateli: è già stato detto! Dite loro di stare
tranquilli, non sappiamo se Dio ci sia o meno ma di certo non sono loro.
Dire loro di ascoltare il loro ba (anima) e di animarsi, la vita è
breve e non la si può passare con i rompic... magari con le persone infelici
si, perché le possiamo sostenere ma con i rompic... proprio no.
Invitateli ad uno sforzo di umiltà e a pensare al
testo egizio ... e se non basta... offrite loro (per dirla come Leopardi, Operette Morali) un bicchiere di un liquore generoso.
Straf.