mercoledì 16 ottobre 2019

PRATICA: HANUMAN ovvero il sapore di spostare le montagne.


Hanuman o Hanumat.  Chi era costui? si potrebbe dire parafrasando don Abbondio.
Hanuman è un eroe del Ramayana, è un dio dalle sembianze di scimmia e grande amico  di Rama, incarnazione del dio Visnù.
Bé, e allora direte voi?

Al tempo... ci arrivo, oggi ci occuperemo di yoga, disciplina vastissima di non certo facile trattazione.
Quando la trattazione è ardua tanto vale iniziare buttandocisi dentro; per l’appunto ci buttiamo dentro una postura (asana), quella di Hanuman appunto.

Discutere di questo asana ci permetterà di trarre  delle interessanti riflessioni.
Ne esistono due versioni: una più impegnativa (forse quella originale) svolta in spaccata, ed una più abbordabile svolta in piedi, versione proposta da maestri come Gabriella Cella e Gianni Lodi (rimando al suo libro (A occhi chiusi e cuore aperto, Baldini & Castoldi) per la descrizione fotografica dell'asana).
La riflessione è proprio su questa versione in piedi che si può considerare meno impegnativa.
Meno impegnativa? Sicuri? Forse da un punto di vista fisico… richiede però un altro tipo d'impegno, un impegno più sapienziale diremo noi, e vediamo perché.

Riprendiamo la vicenda di Hanuman. E' grande amico di Rama e combatte al suo fianco contro il re Ravana che ha rapito Sita la moglie di Rama. Durante una battaglia, Lakshamana, fratello di  Rama, viene gravemente ferito. Hanuman comprende che se Lakshamana morisse, Rama si arrenderebbe.
Va quindi alla ricerca dell'erba Sanjivani, una potente medicina. Per trovarla, Hanuman, non trova di meglio che sdradicare l'intera montagna Dronagiri. Riesce così a salvare l'amico.

Questa è la vicenda che si rappresenta: fede, furore,  devozione, grandezza, determinazione… tutto ciò che occorre ad affrontare le sfide più grandi di noi, grandi come le montagne.
Non è la forza personale che si mobilita, ma quella transpersonale, non siamo noi a compiere l'asana, non è il nostro ego, è Hanuman a compiere l'asana, noi siamo solo un veicolo dentro quale l'energia scorre.

E' come l'episodio di cronaca della madre che vede il figlio imprigionato dall’automobile e presa da una grande determinazione la solleva per liberarlo.
Tutto qui?  
Si, tutto qui.
E' una questione di fede: la fede sposta le montagne dice Gesù.
Hanuman, non è un caso, è il simbolo del bhakti, la perfetta devozione.
Ma cos'è la devozione? E' il divino in azione, il divino che sposta le montagne.

Ci vuole un po' di tempo a compiere quest'asana in modo corretto.
Non è questione di tecnica, perizia o di scioltezza muscolare come nella versione in spaccata: è questione fede, determinazione, capacità di andare oltre il nostro ego per attingere a nuove forze, è una questione interiore, sapienziale.
E' il sapore dell'amicizia, dell'amore, della devozione che ci permette di compiere grandi imprese, imprese che non compiamo mai da soli ma grazie a quell'energia che scorre dentro e intorno a noi.

Il commentare questa postura ci porta a fare delle considerazioni sulla pratica yoga.
Lo yoga, anche nella sua versione hata yoga, non è una semplice sequenza di posture, non è una ginnastica un poco spiritualizzata, è ben altro.
Certo si può iniziare a praticare un po’ per caso, magari per stare meglio, ma poi è necessario andare oltre.

Il tutto il mondo ci sono sempre più studi e applicazioni dai vari yoga, Stati Uniti, Germania, India ed altri paesi sfornano materiale bellissimo, materiale veramente degno di riflessione e pratica.
E in Italia? Siamo un poco al palo, nonostante la bella tradizione che pur vanta  il nostro paese, e nonostante il valore degli insegnanti yoga ed la sua diffusione.

Certo, ci  sono dei bei testi in circolazione, ma ci sono ancora aspetti inesplorati; avremo modo di vedere.
... Intanto ... spostiamo le montagne.
Domandiamoci cosa nella nostra vita vogliamo sradicare, cosa vogliamo spostare, quali ostacoli vogliamo abbattere,  quali ferite vogliamo sanare, a quali persone teniamo e per le quali siamo disposte a spostare le  montagne.
Lasciamo vibrare queste domande, annulliamoci in queste domande, lasciamo che Hanuman prenda forma, la fiducia prenda forma.

Attingiamo da questa profonda fiducia ed eseguiamo l'asana con tutta l'energia possibile. Assaporiamo il gusto di poter spostare le  montagne. Un gusto pieno, privo di ego, non sono io che agisco ma Hanuman che agisce in me.
Om Sri Hanumate Namah.


Straf.

Se ti è piaciuto questo articolo, condividilo utilizzando i pulsanti qui sotto. Grazie. 

Nessun commento:

Posta un commento