Hanuman
o Hanumat. Chi era costui? si potrebbe
dire parafrasando don Abbondio.
Hanuman
è un eroe del Ramayana, è un dio dalle sembianze di scimmia e grande amico di Rama, incarnazione del dio Visnù.
Bé,
e allora direte voi?
Al
tempo... ci arrivo, oggi ci occuperemo di yoga, disciplina vastissima di non
certo facile trattazione.
Quando
la trattazione è ardua tanto vale iniziare buttandocisi dentro; per l’appunto
ci buttiamo dentro una postura (asana),
quella di Hanuman appunto.
Discutere
di questo asana ci permetterà di
trarre delle interessanti riflessioni.
Ne
esistono due versioni: una più impegnativa (forse quella originale) svolta in
spaccata, ed una più abbordabile svolta in piedi, versione proposta da maestri
come Gabriella Cella e Gianni Lodi (rimando al suo libro (A occhi chiusi e cuore aperto, Baldini & Castoldi) per la descrizione
fotografica dell'asana).
La
riflessione è proprio su questa versione in piedi che si può considerare meno
impegnativa.
Meno
impegnativa? Sicuri? Forse da un punto di vista fisico… richiede però un altro
tipo d'impegno, un impegno più sapienziale diremo noi, e vediamo perché.
Riprendiamo
la vicenda di Hanuman. E' grande amico di Rama e combatte al suo fianco contro
il re Ravana che ha rapito Sita la moglie di Rama. Durante una battaglia,
Lakshamana, fratello di Rama, viene
gravemente ferito. Hanuman comprende che se Lakshamana morisse, Rama si arrenderebbe.
Va
quindi alla ricerca dell'erba Sanjivani, una potente medicina. Per trovarla,
Hanuman, non trova di meglio che sdradicare l'intera montagna Dronagiri. Riesce
così a salvare l'amico.
Questa
è la vicenda che si rappresenta: fede, furore,
devozione, grandezza, determinazione… tutto ciò che occorre ad
affrontare le sfide più grandi di noi, grandi come le montagne.
Non
è la forza personale che si mobilita, ma quella transpersonale, non siamo noi a
compiere l'asana, non è il nostro
ego, è Hanuman a compiere l'asana, noi siamo solo un veicolo dentro quale
l'energia scorre.
E'
come l'episodio di cronaca della madre che vede il figlio imprigionato dall’automobile
e presa da una grande determinazione la solleva per liberarlo.
Tutto
qui?
Si,
tutto qui.
E'
una questione di fede: la fede sposta le montagne dice Gesù.
Hanuman,
non è un caso, è il simbolo del bhakti,
la perfetta devozione.
Ma
cos'è la devozione? E' il divino in azione, il divino che sposta le montagne.
Ci
vuole un po' di tempo a compiere quest'asana
in modo corretto.
Non
è questione di tecnica, perizia o di scioltezza muscolare come nella versione
in spaccata: è questione fede, determinazione, capacità di andare oltre il
nostro ego per attingere a nuove forze, è una questione interiore, sapienziale.
E'
il sapore dell'amicizia, dell'amore, della devozione che ci permette di
compiere grandi imprese, imprese che non compiamo mai da soli ma grazie a
quell'energia che scorre dentro e intorno a noi.
Il
commentare questa postura ci porta a fare delle considerazioni sulla pratica
yoga.
Lo
yoga, anche nella sua versione hata yoga,
non è una semplice sequenza di posture, non è una ginnastica un poco
spiritualizzata, è ben altro.
Certo
si può iniziare a praticare un po’ per caso, magari per stare meglio, ma poi è
necessario andare oltre.
Il
tutto il mondo ci sono sempre più studi e applicazioni dai vari yoga, Stati
Uniti, Germania, India ed altri paesi sfornano materiale bellissimo, materiale
veramente degno di riflessione e pratica.
E
in Italia? Siamo un poco al palo, nonostante la bella tradizione che pur
vanta il nostro paese, e nonostante il
valore degli insegnanti yoga ed la sua diffusione.
Certo,
ci sono dei bei testi in circolazione,
ma ci sono ancora aspetti inesplorati; avremo modo di vedere.
...
Intanto ... spostiamo le montagne.
Domandiamoci
cosa nella nostra vita vogliamo sradicare, cosa vogliamo spostare, quali
ostacoli vogliamo abbattere, quali
ferite vogliamo sanare, a quali persone teniamo e per le quali siamo disposte a
spostare le montagne.
Lasciamo
vibrare queste domande, annulliamoci in queste domande, lasciamo che Hanuman
prenda forma, la fiducia prenda forma.
Attingiamo
da questa profonda fiducia ed eseguiamo l'asana
con tutta l'energia possibile. Assaporiamo il gusto di poter spostare le montagne. Un gusto pieno, privo di ego, non
sono io che agisco ma Hanuman che agisce in me.
Om Sri Hanumate Namah.
Straf.
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